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Medici Specializzandi, Corte di Giustizia UE e giurisprudenza interna

Pubblichiamo due importanti pronunce recentemente intervenute sulla questione della adeguata remunerazione dei medici durante la fase della specializzazione. La prima è della Corte di Giustizia Europea (cause riunite C 616/16 e C 617/16 del 24 gennaio 2018, in cui si afferma che la remunerazione spetta anche a quei medici iscritti alle scuole anche prima della scadenza per il recepimento della direttiva europea da parte dell’Italia, ovvero il 31 dicembre 1982, precisando che, nei predetti casi, la remunerazione adeguata deve essere corrisposta solo per il periodo di formazione a partire dal 1° gennaio 1983 e fino alla conclusione della formazione, confermando per il resto la natura del diritto riconosciuto dall’UE, sufficientemente preciso da non esigere specifiche misure nazionali interne di trasposizione e riconoscendo, in alternativa, la tutela risarcitoria al medico nei confronti dello Stato. Tale pronuncia non parla del riconoscimento di somme ulteriori rispetto a quelle comunemente riconosciute dalla giurisprudenza, né di una diversa decorrenza di interessi e rivalutazione, ma è importante segnalare come tale risultato sia stato tuttavia conseguito dal nostro Studio in una recente pronuncia della Corte di Appello di Roma, qui pubblicata, che, riconoscendo tali maggiorazioni sin dal 1992, ha in pratica raddoppiato le già cospicue somme riconosciute in primo grado, con liquidazioni complessive che raggiungono i 67 mila euro pro capite.